Ciao a tutti! Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze della parrocchia interessati all’ambito della comunicazione e del giornalismo. Quest’anno ci siamo occupati della gestione della pagina Instagram della parrocchia e di recuperare tutti i contenuti da inserire su questo nuovo sito! Durante l’anno abbiamo deciso anche di informarci e riflettere su alcune notizie o temi di attualità, sempre legati alla comunicazione, in particolare sul web.
Uno dei temi su cui abbiamo riflettuto di più è stato quello del cyberbullismo, e anche grazie ad alcuni incontri con un’esperta, la psicologa e psicoterapeuta Paola Ziliani, abbiamo cercato di capire meglio la natura di questo fenomeno e i modi possibili per affrontarlo.
Il cyberbullismo è una particolare forma di bullismo che attacca la vittima soprattutto tramite i social media e le app di messaggistica come Whatsapp, invadendo tutti gli ambiti della sua vita privata.
I social media, infatti, se da un lato favoriscono la socializzazione e lo scambio di idee, dall’altro rischiano di infiltrarsi in ogni aspetto della vita degli utenti, che molto spesso si ritrovano dipendenti da queste tecnologie ed incapaci di sottrarsi alle loro dinamiche.
La spirale del cyberbullismo
Per capire meglio le origini da cui si possono scatenare gli atti di cyberbullismo, facciamo un esercizio di fantasia. Immaginiamo di essere Marco, un ragazzo di seconda media, che potrebbe frequentare la scuola Puccini e la nostra parrocchia. I suoi compagni di scuola hanno un atteggiamento strano nei suoi confronti: ridono tra loro quando lui si alza dal banco, sghignazzano quando viene chiamato dai professori e dice qualcosa di sbagliato e si rifiutano di stare seduti accanto a lui.
Col passare del tempo, diventano aggressivi nei suoi confronti, gli rubano la merenda, gli nascondono lo zaino. Ogni giorno non vede l’ora di tornare a casa o di andare in parrocchia, per rifugiarsi dai bulli. In seguito, iniziano a chiamarlo al cellulare per fargli degli scherzi telefonici, mandano sul gruppo WhatsApp della classe, in cui lui è presente, dei collage poco simpatici di alcune sue foto che gli scattano a scuola di nascosto, scrivono degli insulti rivolti a lui che tutti possono leggere.
Per lui diventa impossibile fuggire, neanche più a casa si sente al sicuro. In ogni momento della giornata deve affrontare questa condizione, da solo, perché non trova il coraggio di parlarne, soprattutto coi suoi genitori.
Come agire in questa situazione?
Prima di tutto le vittime hanno bisogno di qualcuno che le metta a loro agio, nella condizione di riuscire a confidarsi. In questo caso sarebbe meglio che intervenisse una persona esterna alla famiglia, con gli strumenti adatti. L’iniziativa deve partire dai genitori, che in primo luogo devono contattare la scuola, cercando di capire le dinamiche di classe attraverso i professori in un dialogo reciproco. Se la situazione non si risolvesse così, sarebbe opportuno rivolgersi allo psicologo dell’istituto o agli sportelli di ascolto.
Se non si offre un aiuto tempestivo alla vittima, le conseguenze possono essere molto negative, arrivando anche in certi casi a gesti estremi. Abbiamo appreso dalla Dott.ssa Ziliani che si tratta di un fenomeno tanto delicato quanto complesso, caratterizzato dalla pervasività, dalla persistenza e da un pubblico potenzialmente infinito.
Per pervasività si intende la presenza costante del bullo, che continua ad agire per mezzo dei dispositivi elettronici. La persistenza consiste nell’impossibilità, per la vittima, di cancellare ciò che viene pubblicato. Infine, il bullo esiste solo se esiste un pubblico, che nel caso del cyberbullismo, a causa delle condivisioni e del sistema su cui sono montati i social media, può effettivamente raggiungere dimensioni impensabili.
Qui di seguito vi lasciamo il link di un video che racconta la storia di Carolina Picchio, quattordicenne di Novara, che si tolse la vita a causa di un video diffuso in rete che la vedeva protagonista. Solo dopo la sua morte nel 2014, la prima attestata per cyberbullismo, venne emanata la Legge 71/17 per la tutela dal cyberbullismo.
Cyberbullismo: alcuni link utili
- Pagina dedicata al cyberbullismo sul sito della Polizia Postale
- Rapporto sul cyberbullismo a cura di Terres des Hommes (2021)
- Rapporto Istat sulla violenza sui minori, con una sezione dedicata al cyberbullismo (2020)